Via Ferrata della Memoria nella Gola del Vajont
A T T E N Z I O N E ! ! ! Itinerario EEA solo per escursionisti esperti con attrezzatura. Molti tratti verticali, atletici, serve buona forma fisica, in diversi passaggi è molto esposta, grado massimo D (Scala Austriaca vedi annotazioni in foto), ci sono alcuni punti comodi per eventuali soste. Bellissima e divertente ferrata sportiva.
Vedi meglio nel video e nella descrizione.





12-04-2025
Come da traccia, il parcheggio si trova uscendo da un tornante, c’è l’indicazione “Via Ferrata della Memoria”, è a disposizione abbastanza spazio per varie macchine; conviene indossare già il kit da ferrata compreso il caschetto.
Dal parcheggio si raggiunge il tabellone informativo con tutte le caratteristiche della via e tutte le difficoltà nei vari passaggi (vedi anche foto); appena superato, si prende il sentiero a destra poco prima dell’enorme galleria, come da tabella indicatoria “Ferrata”
Il sentiero conduce ad una galleria che bisogna attraversare, abbastanza lunga, è necessaria una torcia con molta luce per evitare di mettere i piedi dentro le pozze d’acqua stagnati ed incominciare già male l’escursione 🙂 attenzione anche all’altezza perchè a volte è piuttosto bassa (indossare il casco come detto all’inizio)
Superata la galleria, incomincia il cavo d’acciaio; il primo tratto è molto semplice, in orizzontale percorre un sentiero dove però, alla nostra destra, c’è un bel dirupo, inoltre bisogna attraversare un breve tratto molto esposto ma perfettamente assicurato, fino ad una scala in ferro.
Qui inizia il tratto verticale, dapprima con difficoltà moderate, si è sempre abbastanza esposti, ci sono tuttavia varie staffe che agevolano la scalata, poi diventa più difficile. Il tratto più impegnativo è quasi sempre verticale ed esposto, anch’esso è servito da alcune staffe ma ce ne sono di meno ed, in alcuni punti, bisogna studiare bene dove aggrapparsi per salire, la roccia a volte è liscia e lascia poche minuscole sporgenze che si possono sfruttare per la salita.
Anche dopo il tratto più difficile, la via continua a salire velocemente di quota con difficoltà minori, ma richiede sempre un certo sforzo fisico ed atletico.
Alla fine, un facile sentiero attrezzato in una cengia porta all’ultima scala in ferro, poco prima c’è il libro per lasciare scritto il proprio passaggio. Superata la scala ancora un ultimo e facile tratto attrezzato conduce ad una piazzola, molto comoda per potersi finalmente riposare e togliersi l’attrezzatura da ferrata.
Per il ritorno ci sono 2 possibilità, seguendo il sentiero davanti a noi, poco dopo, si arriva ad un bivio con indicazioni Diga a destra e Casso a sinistra; noi abbiamo scelto Casso.
Il sentiero, in mezzo al bosco, sale di quota per qualche decina di metri per poi scendere a volte abbastanza ripidamente sino ad incontrare la strada asfaltata che porta verso Erto.
Si segue quindi la strada in salita facendo attenzione alle macchine e numerose moto, poi sul lato destro è possibile uscire dalla sede stradale per proseguire con maggior sicurezza fino al semaforo prima della galleria.
Un sentiero sulla destra conduce giù fino al parcheggio della macchina.