Alta via dei Rondoi Prealpi Friulane da Piancavallo

DESCRIZIONE: 
Giro fatto in senso antiorario. 
Siamo partiti dalla Baita Arneri a monte della seggiovia, altrimenti aggiungere 1 ora e 250-300m di dislivello; seguire le evidenti tabelle nei pressi dell’impianto di risalita. 
Incrociata la strada che porta al Cristo di Piancavallo, poco prima, si devia a destra per un sentiero che taglia sotto il Monte Tremol (Tabella in legno “Val Sughet”). In poco tempo si arriva al bivio in Val Sughet e poco dopo il Capitello del Cristo, si intravede l’inizio dell’Alta Via dei Rondoi. (Evidente tabella ed invito ad usare il kit da ferrata!!!) 

Alta via dei Rondoi
Alta via dei Rondoi

Cima 1 – Cimon dei Furlani 2.183m 
La salita segue un sentiero di cresta misto erba e roccia, molto pendente, ma abbastanza agevole, da qui in poi tutto il percorso sarà su creste esposte e bisognerà rimanere concentrati fino alla fine. Dopò circa un’oretta si intravede la croce di vetta. Il Cimon dei Furlani è tra le vette più alte della zona e da qui il panorama, come anche nelle altre vette è fantastico. 
Proseguendo, poco dopo, si trova il primo tratto attrezzato che scende, ma non c’è molto spazio per indossare l’imbracatura o comunque è un pò scomodo, conviene farlo prima. 
Indossare il kit da ferrata fino alla cima del Colomera, ed utilizzarlo ogni volta che ci sono i tratti attrezzati anche su quelli più facili. 
I tratti in discesa sono abbastanza facili con molti appigli per mani e piedi, ma ci sono comunque sempre tratti esposti non assicurati da porre attenzione. 

Cima 2 – Cimon Manera 2.251m 
La salita è agevolata dal cavo d’acciaio, mai verticale, molti appigli anche qua, in cima c’è la campana e la vista è a 360°, questa è la vetta più alta delle 5. Si vede benissimo il Rifugio Semenza poco più sotto e la Cima Lastè dove notiamo altri escursionisti. 
La discesa verso la forcella Sughet è un pò più tecnica delle precedenti ma sempre facilitata da molti appigli, da qui in poi però cominciano alcuni tratti non assicurati e più esposti di prima, altri tratti ferrati sempre facili ma non banali portano alla Forcella Palantina. 

Cima 3 – Cimon di Palantina 2.190m 
Passata anche la Forcella Palantina bisogna risalire nuovamente, il sentiero è pendente ma abbastanza agevole, in lontananza si intravede il crocevia tra vari sentieri e l’altavia n.6 e 7, che è anche il bivio per salire al Cimon di Palantina. 
La salita è in libera con passaggi di I grado e la si raggiunge in breve tempo (20min). 
Scesi dalla vetta si ritorna al crocevia appena passato, ora si prosegue per il Colombera, ma attenzione, da subito passaggi molto esposti non assicurati, si cammina sempre in cresta, anche non su sentiero ma su roccia, si intravede la piccola forcella Colombera e la parete da risalire. 

Cima 4 – Monte Colombera 2.066m 
Questo è il tratto più difficile. La salita iniziale è verticale, ci sono abbastanza appigli, ma almeno in un passaggio, bisogna maggiormente usare la forza delle braccia perché la roccia è abbastanza liscia e i punti di appoggio sono pochi, è un passaggio più atletico degli altri; poi comunque prosegue sempre abbastanza verticale ed esposta, l’ultimo tratto è un pò più semplice e si arriva facilmente alla cima. 
Qui ci si può togliere imbracatura, la discesa è per un sentiero abbastanza agevole (stiamo parlando sempre di sentieri in cresta comunque…) fino alla forcella poco più sotto, dove ormai si vede, sulla destra la Val dei Sass e gli impianti di risalita. 

Cima 5 – Monte Tremol 2.007m 
Si sale sempre per medesima tipologia di sentiero di cresta, misto erba-sassi, non difficile ma sempre esposto, fare attenzione a non inciampare sulle rocce a terra, si arriva quindi all’ultima cima del percorso, il Monte Tremol. 
La discesa percorre ancora un sentiero di cresta fino al Cristo di Piancavallo, poi una strada sterrata ci riporta al punto di partenza. 

Conclusioni: 
E’ una lunga via che corre sempre in cresta e che tocca ben 5 vette, in un ambiente solitario e aspro dove è facile incontrare animali liberi nel loro ambiente naturale, un percorso dove non bisogna mai perdere l’attenzione e che allo stesso tempo non è mai noioso, con il susseguirsi di salite, discese e passaggi tra forcelle che mette alla prova la nostra resistenza fisica e mentale. 

alta via dei rondoi
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Alta via dei Rondoi Prealpi Friulane da Piancavallo

cristian

Tutte le descrizioni sono a puro scopo di informazione, chi intende intraprendere un qualsiasi percorso descritto lo fa sotto la propria responsabilità conoscendo le proprie capacità fisiche e tecniche e con la dovuta attrezzatura, informatosi sulle condizioni reali dei sentieri e strade come anche delle condizioni del meteo previsto.