Val Rosandra – Via Ferrata Bruno Biondi e Rose d’inverno e Naso

05-04-2025 

Si parcheggia la macchina come da traccia ma attenzione perchè siamo arrivati alle 8:20 e c’era già tantissima gente abbiamo trovato per fortuna un solo posto. Queste ferrate sono molto frequentate sopratutto sabato e domenica. 

Si scende per qualche centinaio di metri fino ad intercettare il sentiero sulla destra individuato dal classico segno rosso/bianco, che sale molto ripidamente sino all’attacco che si trova a pochi metri. 

La prima ferrata è la Biondi, non banale, ci sono alcuni passaggi atletici, qualche piccolo tratto in cui si deve cercare il miglior appiglio per salire in sicurezza, così anche per progredire in orizzontale sulla parete. E’ una ferrata quasi sempre esposta ma la distanza al suolo è molto ridotta, cioè non c’è l’effetto “strapiombo” che si ha in altre vie. 

All’attacco c’era un gruppo di 15-20 persone e dietro di noi ne stavano arrivando ancora…, per fortuna che siamo partiti immediatamente per primi, altrimenti, tanti auguri. Se devi aspettare tutti, i tempi si allungano di molto. Non ci sono molti posti per poter superare, è piuttosto sempre aderente alla parete e anche dove metti i piedi è veramente stretto. In alcuni casi ci sta appena la punta dello scarpone. 

Terminata la ferrata, si prosegue sul sentiero davanti a noi appena sulla sinistra, c’è un segno bianco/rosso sull’albero, il sentiero scende per qualche decina di metri, qui si incontra l’attacco del tratto di ferrata Naso. Questa la faremo per ultima ed è tecnicamente la più difficile. 

Si prosegue quindi per il sentiero ancora per qualche metro fino ad un tabellone informativo ed una tabella sulla roccia indicante “Rose D’Inverno”. 

Questo tratto ferrato ha le stesse difficoltà tecniche del precedente, forse un pò più semplice, sicuramente è più corto ma sale maggiormente di quota in verticale. 

Si sbocca poi nella sommità della parete da dove si gode di una bellissima vista sul golfo di Trieste; qui è un posto ottimo per fare la “pausa merenda”, è un pianerottolo con molto spazio e qualche albero per stare un pò all’ombra. 

Si prosegue ora verso destra per l’evidente sentiero che corre tutto lungo la sommità della parete appena fatta, sino ad intercettare, sulla destra e poco visibile, una traccia non molto lontano dal precedente punto d’arrivo; si vede dipinto sulla roccia a terra l’indicazione rosso/bianca. 

Il sentiero stretto scende ripido per qualche decina di metri per riportarci nuovamente all’attacco dell’ultima ferrata, denominata Naso. 

Ci sono 2 attacchi, il primo è più facile e sale a zig-zag, il secondo, quello che abbiamo fatto noi, è più difficile e sale verticale, tutto esposto, su una roccia con pochi appigli sia per le mani che per i piedi. Un tratto, molto corto, corre orizzontale con i piedi leggermente in contro pendenza. E’ uno dei tratti più difficili. Una coppia, prima di noi, ha dovuto rinunciare e tornare indietro, per intraprendere la via a zig-zag vista precedentemente. 

Questo tratto ferrato tuttavia è molto corto ed arriva nuovamente al pianerottolo già visto in precedenza. 

Ora si segue nuovamente il sentiero in alto fatto appena prima, ma si prosegue sempre dritti fino al parcheggio della macchina. 

CONCLUSIONI: 
Credo che la sequenza con cui siano stati fatti i 3 tratti di ferrata sia quella più corretta; non sono ferrate per principianti alle prime armi, come evidenziato dal tabellone informativo, il grado varia da A a D, in ogni caso fermarsi o tornare indietro è un problema per il resto degli escursionisti, lo spazio di passaggio in alcuni tratti è molto ridotto; l’uso della forza delle braccia è spesso richiesto per avanzare sia in verticale che in orizzontale, le persone meno allenate potrebbero sentire la stanchezza; a volte bisogna proprio guardarsi attorno per trovare la soluzione migliore per progredire. 

Questa parete così attrezzata, è una vera palestra per testare varie tecniche e varie difficoltà, che si possono trovare in molte altre ferrate. 

Tutti i tratti attrezzati sono in ottimo stato, ci sono moltissimi chiodi per eventuali soste; la parete di roccia in questione, è tutta al sole, oggi primi giorni di aprile, faceva caldissimo, non oso pensare in estate…

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Via Ferrata Bruno Biondi e Rose d’inverno e Naso in Val Rosandra.

cristian

Tutte le descrizioni sono a puro scopo di informazione, chi intende intraprendere un qualsiasi percorso descritto lo fa sotto la propria responsabilità conoscendo le proprie capacità fisiche e tecniche e con la dovuta attrezzatura, informatosi sulle condizioni reali dei sentieri e strade come anche delle condizioni del meteo previsto.